Miele e diabete
Il rapporto tra miele e diabete è insito nell’aggettivo “mellito“, che significa appunto dolce come il miele (in riferimento al sapore dolce delle urine). Una delle domande che gli individui diabetici si pongono più frequentemente è se il miele rappresenti o meno una buona alternativa allo zucchero. Nonostante molte persone siano convinte del contrario, la risposta è sostanzialmente negativa. Molto simile, infatti, è il quantitativo di zuccheri semplici e calorie, elementi che devono essere attentamente valutati dal paziente diabetico. Il miele, essendo ricco di fruttosio, è più dolce dello zucchero, quindi come edulcorante può essere utilizzato a dosi inferiori. Purtroppo, però, essendo un alimento semiliquido, è dosabile con difficoltà.
Il miele è oltretutto ricco di vitamine, minerali ed altre sostanze utili per l’organismo, mentre lo zucchero apporta calorie vuote, perché ricco di energia ma estremamente povero di micronutrienti. Ad ogni modo, nonostante siano essenziali per la buona salute del nostro corpo, tali sostanze non sono in alcun modo utili per il controllo glicemico.
In definitiva, nel diabete il miele e lo zucchero possono essere utilizzati indistintamente, a seconda delle preferenze, ma moderandone le quantità; ricordiamo infatti che non conta soltanto la qualità dell’alimento (indice glicemico), ma anche e soprattutto il quantitativo ingerito (carico glicemico).
Indice glicemico del miele: 55
Indice glicemico del saccarosio (zucchero da cucina): 61
Per quanto esposto, il miele è tutto sommato preferibile allo zucchero, anche in presenza di diabete o prediabete. Tuttavia le differenze sulla risposta glicemica dell’organismo sono minime ed il miele va quindi consumato con la stessa parsimonia dello zucchero.
Ancora a proposito di miele e salute…
Studi sul miele e fattori di rischio per le malattie
Attraverso l’analisi del sangue si possono misurare i fattori implicati in molte malattie moderne e avere un’idea dei potenziali rischi che si stanno correndo. Tra i fattori più importanti abbiamo il colesterolo, i trigliceridi e la glicemia.
I diabetici hanno grossi problemi con tutti questi fattori.
In uno studio randomizzato controllato effettuato su 48 pazienti diabetici, è stato evidenziato che in quelli alimentati con miele per 8 settimane c’era stata una diminuzione di peso corporeo, trigliceridi e colesterolo totale, mentre il colesterolo HDL era aumentato.
Tuttavia l’HbA1c (emoglobina glicata, un indicatore dei livelli di glucosio nel sangue) era aumentato, e questo è negativo.
Un altro studio fatto su soggetti sani, diabetici e iperlipidemici ha rivelato che:
- Il miele provocava un aumento della glicemia più basso rispetto al destrosio (glucosio) e al saccarosio (glucosio e fruttosio). Inoltre incrementava, anche se non non di tanto, il livello di zuccheri nel sangue.
- Il miele riduceva la proteina C-reattiva (CRP) – un indicatore di infiammazione.
- Il miele abbassava il colesterolo LDL e i trigliceridi nel sangue e alzava il colesterolo HDL.
- Il miele abbassava anche l’omocisteina, un altro fattore del sangue associato alle malattie.
Dunque? Miele e diabete possono convivere, ma con molta moderazione.